sabato 25 ottobre 2008

di nessunaltro

non abbiamo bisogno di nessun altro
persi nelle nostre memorie
ma sicuri di quello che ancora non vorremmo mai vedere
non abbiamo bisogno di nient'altro
se non di quel bicchiere in piu' per dimenticare chi siamo
non abbiamo bisogno di nessun'altro
anche se poi quando ci rinchiudiamo
nelle nostri solitudini
ci manca da morire l'odore di quel cibo dimenticato
che sono ormai anni che non assaggiamo
non abbiamo bisogno di far finta di niente
perche' oramai sappiamo gia' tutto
e ci sentiamo stretti stretti
a indossare la stessa persona
non abbiamo bisogno di parole
pero' se a volte ci fermassero
per sapere come ci sentiamo
ti amo ti amo ti amo ti amo!
e non abbiamo piu' bisogno di sapere
anche se quel libro che hai letto
se l'avessi letto io
avrei capito molte piu'cose di me
e non abbiamo piu' bisogno di credere
pero' poi quando ci manca la fede
disperati ci appelliamo al nostro dio
sperando che sia online
non abbiamo bisogno di altri elogi
perche' ad adorarci ci pensiamo gia'noi stessi
e non abbiamo piu' bisogno di altri sogni
perche' la sveglia che mettiamo
suona sempre in anticipo
e non abbiamo piu'bisogno di innamorarci
anche se poi ci sciogliamo
quando ci guardano in quel modo
e non abbiamo piu' bisogno di distruggerci
anche se la vita ci annoia da morire
e non abbiamo piu'bisogno di favole incantevoli
il finale e la morale sono solo per gli adulti
e non abbiamo piu' bisogno di stranezze
la normale adeguatezza ci riempie di dolcezze
non c'e' neanche piu' bisogno di scrivere
anche se queste parole e queste righe
forse un giorno chissa' quando
troveranno miglior fine
in un punto come questo .

sabato 18 ottobre 2008

C'era un volta e c'e' ancora in Messico




Tamburi di latta assordanti ripetono il ritmo tribale
in onore di un santo di fede fin troppo conosciuta
maschere di giaguari e di guerrieri di un tempo lontano
si mischiano a canti in onore della vergine povera e negra
saltano e ballano sparano dentro la chiesa
si ammazzano poi raccolgono gli ultimi rifiuti di strada
ripetono suoni assordanti mischiati alla polvere che acceca
una fila infinita di pellegrini assetati e sudati
neonati coperti di lana fino al collo
per miracolo respirano
per caso non muoiono
fedeli pagani cristiani del culto dei cani e dei galli
il crocifisso li guarda sorpreso
e suda gocce di sangue e tequila
le donne abbondanti e ripiene di carne grassa
celebrano con facce stanche e tristi la festa
sparano si ammazzano poi sparano in aria
i conti in sospeso non finiscono mai
per le strade si perdono la polvere acceca
il mercato vende di tutto ma non c'e' piu' tempo
i clown che prima ridevano allegri
ora hanno le loro pistole puntate
ridono ancora ma diversamente da prima
finita benzina, si sente lo stesso odore di mais
caccia al gatto nero che porta sfortuna
vogliono anche l'europeo che fa le fotografie
ai corpi addormentati sulla strada e ripieni di fango
la polevere acceca
la vergine illumina
il santo protegge
il guerriero e' nudo
un mariachi che salva la terra di nessuno
solo con la sua chitarra
e la sua assurda uniforma da perfetto idiota
sono i baffi a fare la differenza
o e' questo fungo che rende questi uomini
allucinati e privi di senso?
la magia che passa da qui
appare attraverso la faccia di un bimbo
con la faccia da uomo segnato
che ti lava un vetro di macchina
per soli 2 pesos o magari un amaro rifiuto